Juan Manuel Ballestero attraversa l’Atlantico in solitario al tempo del coronavirus

Nel marzo del 2020 il surfista, marinaio e pescatore argentino Juan Manuel Ballestero, di 47 anni, residente in Spagna da molti anni, si trovava con la propria imbarcazione Skua, uno sloop di 29 piedi degli anni ’70, nella piccola isola portoghese di Porto Santo, al largo di Madeira.

In piena pandemia da coronavirus, sentendosi privilegiato a trovarsi in un luogo panoramico, risparmiato dal virus, provò un senso di nostalgia al pensiero di essere lontano dalla famiglia, specialmente da suo padre che presto avrebbe compiuto 90 anni. Purtroppo il Portogallo aveva chiuso i voli con l’estero così, anche con un po’ di incoscienza, prese la decisione di attraversare l’oceano a bordo di Skua.

Il 24 marzo, in pieno confinamento covid-19, salpa dall’isola di Porto Santo alla volta dell’Argentina.

Prima di partire le autorità portoghesi lo avvertirono che se avesse avuto dei problemi non avrebbe potuto rimettere piede a Porto Santo o altrove, a causa delle stringenti regole anti-Covid.

Juan Manuel non è un navigatore sprovveduto, ha trascorso gran parte della sua vita a vela, con tappe in Venezuela, Sri Lanka, Bali, Hawaii, Costa Rica, Brasile, Alaska e Spagna, ma stavolta è solo in un lungo viaggio di circa 5000 miglia.

Il 12 aprile raggiunge Capo Verde con l’intenzione di fare rifornimento di cibo e carburante ma riceve un secco rifiuto a sbarcare.

Il viaggio non sarà facile, dovrà affrontare bonacce senza carburante di riserva, giornate di cattivo tempo ed anche la paura di essere inseguito da una barca che credeva fosse dei pirati. In compenso ebbe come compagni di viaggio branchi di pesci, delfini e persino una skua, il grande uccello marino che dà il nome alla barca e che per Juan rappresentò un augurio e un invito a non cedere anche nei momenti di sconforto. Il rapporto con i pesci divenne tanto intenso che quando, stanco di cibo in scatola, decise di pescare, ricordandosi di essere anche pescatore, abbandonò subito l’idea di catturare quei pesci ormai divenuti compagni di viaggio.

A circa 150 miglia dalla costa nord del Brasile un’onda particolarmente grossa scuote a tal punto l’imbarcazione che lo costringe a rifugiarsi nel porto di Vitòria a nord di Rio de Janeiro dove sosta per 10 giorni durante i quali il fratello diede la notizia dell’impresa ad alcune testate argentine. Così il 17 giugno, dopo 85 giorni dalla partenza, entrando nel porto del Mar del Plata in Argentina, riceve una caloroso benvenuto.

Eseguito l’obbligatorio test del tampone, risultato negativo dopo 3 giorni, Juan Manuel mise definitivamente piede sul suolo argentino.

Entrare nel porto dove mio padre aveva la sua barca a vela, dove mi ha insegnato tante cose e dove ho imparato a navigare e dove tutto questo ha avuto origine, mi ha dato il sapore di una missione compiuta“.

(foto e video disponibili su Instagram @skuanavega)