Caravella

Come per altri tipi di imbarcazioni del medioevo, la scarsa iconografia e la mancanza di validi ritrovamenti impedisce di avere una chiara comprensione dell’evoluzione della caravella, dalle origini a quella più nota, della metà del XV sec. impiegata nei viaggi in Africa dei portoghesi e del successivo viaggio di Colombo. Rifacendosi ai documenti del passato, il termine compare per la prima volta in un atto ufficiale inglese del 1226 sulla consistenza della flotta di ritorno dalla Guascogna da cui si comprende che fosse una delle unità più piccole.

L’ipotesi più accreditata sarebbe quella che le prime imbarcazioni del XIII sec. fossero derivate da una unità da pesca magrebina, il qārib, (carib) detto anche caravo o carvo (termine che comunque si ritrova in documenti a partire dalla metà del ‘400), presente nel Mediterraneo occidentale e anche oltre nell’Atlantico, a remi e con vela latina, un legno agile e capace di affrontare brevi navigazioni sull’oceano. Non è comunque improbabile l’influenza araba in un periodo (8° – 13° sec.) in cui gli arabi insediatisi nella penisola Iberica, avevano svolto una politica di diffusione anche tra le masse popolari di ciò che avevano assorbito dai popoli conquistati e di quanto di proprio avevano imparato a sviluppare.

Si presume che in tale secolo la caravella fosse dotata di uno o due alberi a vela latina, non oltre le trenta tonnellate e un rapporto lung./larg di 5:1, elevato rispetto a quello delle ultime caravelle del ‘600 di circa 3:1

Intanto nel XIV sec. i portoghesi svilupparono un’altra piccola nave che verrà impiegata all’inizio del secolo successivo per le esplorazioni delle Canarie, Madeira e Azzorre, il barinel o varinel, con scafo dalla prua tonda, dotata di uno o due alberi a vele quadre. Nello stesso periodo, con molta probabilità, la caravella era ancora impiegata come unità da pesca, ma con la fine del secolo e la prima metà di quello successivo, cresciuta di dimensioni, più alta di bordo venne a sostituire i barinel nella navigazione d’altura e, per una maggiore capacità di carico, anche nei viaggi oceanici.