Troll A, piattaforma per estrazione gas

La piattaforma, il cui nome è quello della tipica figura mitologica scandinava, è situata dal 1996 al largo della costa occidentale della Norvegia (dove oggi si trovano anche le unità Troll-B e Troll-C), adibita ad estrazione di gas naturale. Nota per essere una delle strutture più alte e pesanti che sia mai stata trasferita dal luogo di costruzione ad un’altra posizione sulla superficie della Terra è anche uno dei progetti di ingegneria più grandi e complessi della storia.

La piattaforma, che rientra tra quelle fisse del tipo a gravità per l’efficacia del suo peso di rimanere in posizione (1,2 milioni di tonnellate con 516000 di zavorra), ha un’altezza complessiva di 472 metri di cui 303 sotto la superficie del mare.
La struttura è fondamentalmente costituita da quattro gambe in cemento armato costruite con la tecnica dello Slip form, in italiano cassero scorrevole, in cui la forma (tecnicamente il cassero) si sposta lentamente con la gettata di calcestruzzo che, per i forti spessori delle gambe, di oltre 1 metro per resistere alle enormi sollecitazioni ambientali ed operative, avvenne alla velocità di 4 minuti per ogni centimetro.
L’ancoraggio è garantito da un sistema detto a sottovuoto (vacuum anchor), valido su fondi melmosi, ottenuto con grossi cilindri collegati alle gambe che sfruttano la differenza di pressione tra l’esterno e l’interno in maniera simile concettualmente a un bicchiere pieno d’acqua che viene capovolto in una bacinella anch’essa contenente acqua.

Una delle gambe contiene i montanti di trasporto del gas e un ascensore per permettere al personale tecnico di giungere fino al fondo (esiste anche un percorso a piedi di 2000 gradini). L’ascensore impiega oltre nove minuti per compiere l’intera corsa.
Nel 2006, in occasione del decimo anniversario della piattaforma, al fondo di tale gamba l’artista britannica Katie Melua tenne un concerto che così entrò nel Guinness dei primati come il concerto sottomarino più profondo.
Esiste un documentario sull’evento, interessante anche per la preparazione alla sicurezza delle persone impegnate nel concerto (circa 40 tra musicisti e tecnici).

Note: Le principali tipologie di piattaforme offshore di estrazione sono:
fixed, poggiate o infisse su una fondazione subacquea non oltre i 400 m di fondale. Si tratta del tipo di piattaforma più diffusa
tension-leg, piattaforme galleggianti, adatte per profondità tra 900 e 1500 m, tenute ferme da tiranti di acciaio assicurati a fondazioni sottomarine. I tiranti garantiscono una buona resistenza al moto ondoso e permettono alla piattaforma di muoversi lateralmente ma non verticalmente
spar, termine, traducibile in boa a palo, assegnato a piattaforme, adatte per elevati fondali, costituite da uno o più cilindri verticali galleggianti di grande diametro, ancorati permanentemente al fondo del mare a mezzo di cavi e catene. Il cilindro ospita la zavorra nella parte inferiore, il petrolio estratto e l’aria, nella parte superiore, necessaria al galleggiamento.

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